• Integrazione economica e cambiamenti istituzionali: effetti sulle industrie e sulle imprese
    Responsabile Scientifico: Rondi Laura
    Parole Chiave: Integrazione Europea, Struttura dei mercati, Strategie delle imprese

Descrizione obiettivo
Negli anni ’90 è stato portato a termine il programma per il Completamento del Mercato Unico Europeo, che prevedeva la rimozione delle ultime barriere alla mobilità dei beni, dei servizi, delle persone e dei capitali. A ciò ha fatto seguito, nel 1999, la realizzazione dell’Unione Monetaria Europea. Per i policy-makers il raggiungimento di questi obiettivi doveva promuovere un benefico shock di offerta che, a sua volta, avrebbe contribuito a risolvere problemi di natura macroeconomica (bassa crescita, disoccupazione, inflazione). Malgrado l’interesse fosse centrato soprattutto sulle variabili macroeconomiche, il meccanismo di trasmissione dello shock è di natura prettamente microeconomica. Infatti, affinché la trasmissione dello shock sia efficace, è necessaria una profonda riorganizzazione del sistema industriale. 
Il progetto ha l’obiettivo di lungo termine di verificare l’impatto del Mercato Unico Europeo sull’aggiustamento strutturale delle industrie e sulle strategie reali e finanziarie delle imprese. Oggetto dell’analisi saranno le industrie e le imprese dell’Unione Europea nel suo complesso e dell’Italia in particolare. L’ipotesi di fondo è che la disciplina imposta dall’integrazione economica e finanziaria nell’Unione Europea ha indotto, nei paesi membri, importanti cambiamenti istituzionali che, a loro volta, richiedono un processo di adattamento e ristrutturazione sia nelle industrie sia nelle imprese. 
In particolare, l’attività di ricerca sarà organizzata in due filoni paralleli, finalizzati ad analizzare l’impatto dell’integrazione economica e dei cambiamenti istituzionali sulle industrie e le imprese, rispettivamente nell’Unione Europea e in Italia. Entrambi utilizzeranno database originali di variabili a livello d’impresa.

Descrizione attività prevista
Questo progetto ha l’obiettivo di verificare l’impatto del Mercato Unico sulla struttura delle industrie e sulle strategie delle imprese nell’UE e in Italia. 
L’ipotesi di fondo è che la disciplina imposta dall’integrazione economica ha indotto importanti cambiamenti istituzionali (liberalizzazione delle public utilities, privatizzazioni, liberalizzazione dei mercati dei capitali, riduzione degli aiuti di stato, ecc.) che, a loro volta, richiedono un processo di aggiustamento strutturale.
L’attività sarà organizzata in due filoni paralleli di ricerca. Entrambi utilizzeranno principalmente database originali di variabili economico-finanziarie a livello d’impresa, costruiti al CERIS (anche nell’ambito di collaborazioni internazionali). 
Il primo filone analizza l’aggiustamento strutturale nell’industria europea, considerata come entità politica e geografica a sé stante. Si studierà come, dal 1987 al 1997, l’integrazione dei mercati ha modificato la struttura delle imprese e delle industrie, in termini di: concentrazione,  multinazionalità, diversificazione produttiva, strategie di acquisizione e decisioni di entrata ed uscita dai settori. Le ipotesi forti da verificare sono i) il cambiamento della natura della competizione nelle industrie dichiarate "sensibili" al Mercato Unico; ii) la concentrazione geografica della proprietà, in presenza di vantaggi competitivi internalizzabili nelle imprese; iii) la ristrutturazione delle imprese attraverso strategie di de-diversificazione . 
Il secondo filone analizza l’impatto dei cambiamenti istituzionali su industrie e imprese italiane. In primo luogo, verrà avviata un’analisi della struttura dell’industria manifatturiera italiana, e della sua capacità di risposta al Programma del Mercato Unico nel periodo 1993-1996. Oltre  a presentare un quadro inedito delle principali dimensioni della  struttura e dei meccanismi competitivi in atto nell’industria  italiana (attraverso l’analisi della concentrazione e della mobilità delle quote di mercato delle leader di settore), si studieranno le strategie di riorganizzazione delle imprese nello spazio settori/paesi. Ulteriori verifiche riguarderanno l’importanza dell’entrata di multinazionali estere (in posizione di leadership) e dell’uscita delle imprese pubbliche dal comparto manifatturiero. In secondo luogo, proseguendo nella consolidata tradizione di analisi dinamica su dati panel, si affronteranno i seguenti temi: i) impatto dei cambiamenti proprietari su efficienza e potere di mercato delle imprese; ii) effetti dell’introduzione della normativa Anti-trust sulla riduzione del potere di mercato delle imprese; iii) effetti della liberalizzazione dei mercati finanziari sulla struttura di capitale e le decisioni di investimento delle imprese italiane.

Obiettivi intermedi 2001
Con riferimento al filone di studi europei si avvierà l’analisi dei risultati del progetto finanziato dalla Commissione Europea, che prevede la costruzione della Matrice delle Quote di Mercato delle leader europee per il 1997. L’utilizzo congiunto delle Matrici 1987-1993-1997 consentirà di verificare le principali ipotesi sulla dinamica della concentrazione e della integrazione (via multinazionalità e via commercio intra-EU) delle industrie europee. A livello d’impresa si prevede di verificare l’ipotesi di "return to core business", come risposta delle imprese all’inasprimento della competizione. Associando i dati delle Matrici e della base dati sulle Acquisizioni e Disinvestimenti (ADD) sarà inoltre possibile effettuare una verifica del cambiamento delle caratteristiche delle acquisizioni delle imprese leader prima e dopo il 1993 (anno che definisce la prima tappa del completamento del mercato unico).
Con riferimento agli studi sull’industria italiana, partirà l’analisi sulla struttura dei mercati e delle imprese, basata sui dati delle Matrici delle Quote di Mercato delle leader italiane. Parallelamente l’analisi su dati panel avrà come oggetto lo studio dell’impatto dei vincoli finanziari sulle decisioni di investimento delle imprese ad alta tecnologia, per verificare se, in seguito alla liberalizzazione dei mercati finanziari, è diminuito il razionamento del credito nei confronti di questa categoria di imprese (tradizionalmente soggette a pronunciata asimmetria informativa). Verrà inoltre studiato l’effetto dei cambiamenti di proprietà sull’efficienza delle imprese, in generale e per un sotto-insieme di settori (ad es. il vetro), integrando, se necessario i dati CERIS con i dati Centrale dei Bilanci.